Stefano (sx) e Denis (dx) preparano la base della scultura ideata. Si utilizza un'argilla semirefrattaria proposta dalla ditta CIBAS impasti ceramici di Fabio Poli (Marchesane di Bassano del Grappa), particolarmente adatta per arrivare ad alte temperature e greificare agevolmente.
Dopo ave creato lo zoccolo che sosterrà tutto il peso si comincia a creare l'invito per la base della colonna. La tecnica è quella detta a colombino o lucignolo (o a bìgolo, come si usa dire un dialetto venento italianizzato), la tecnica più antica utilizzata dall'uomo.
Poichè la scultura è divisa in tre blocchi si prosegue con la creazione mantenendoli divisi col semplice utilizzo di un nylon e rifinendo intanto il braccio inferiore con i due corni bucati sulla sommità.
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